Un lettura piuttosto interessante quella della friulana Giulia Calligaro. Il titolo già ci accompagna in un viaggio tra personaggi meravigliosi: “La prossima felicità. Storie di persone libere, resistenti, felici”. Una di queste persone è lo chef e scrittore Ivan Fantini, che ha deciso di essere sé stesso scomponendo il mondo per ricrearsene, con fatica, uno nuovo. Si è reso conto di quanto importante, bello e salutare fosse coltivare i propri alimenti nel rispetto dei cicli della natura. Su questo argomento anche noi di OrtoAttivo abbiamo già trattato nell’articolo “Perché un orto sinergico?”. Ivan non ha scelto il compromesso tra gli steccati legislativi di un prodotto “bio” e l’alternativa del cibo “industriale” offerto dalle multinazionali. Sul libro di Giulia si leggono queste sue parole: “Dal 2008 è iniziato un percorso di igienizzazione. Non si fumava, non si beveva, bisognava corrispondere ai protocolli Hccp dell’Europa. Ero costretto a comprare le uova al supermercato per avere una fattura e poi le buttavo per usare quelle prese dai pollai. Il genuino non è considerato biologico dai burocrati, le multinazionali invece sì, questo ha decretato la legge. E il mio sistema retto sul territorio è crollato: perchè io non credo al marchio di garanzia, credo alle facce dei contadini … Bisogna togliere la complicità proprio nel momento più bello. Sono tutte mode, come il biologico: io preferisco il genuino, non mi interessa il marchio sullo yogurt, voglio vedere dove tengono le mucche”. Pensieri ed azioni forti quelle di Ivan che proprio per questo ha scelto di rivoluzionare la sua vita in favore di un prodotto genuino, sano, quello di una volta … Questa sua scelta l’ha portato a prendere la natura e le cose per quelle che sono senza le imposizioni di altri che lo portassero a dover seguire percorsi burocratici per “certificare” un prodotto come “bio”, quasi una resurrezione della natura in carta bollata. E’ senz’altro una visione discutibile che “scuote” e ci fa riflettere su come ci siamo allontanati dalla produzione degli alimenti “sani” delegando ad altri le nostre scelte alimentari che influiscono in modo importante sulla nostra salute.
Ivan non si è arreso ed oggi continua nella sua passione in cucina, nella produzione di prodotti che coltiva in modo genuino. Produce delle fantastiche marmellate che, per uscire dalle logiche normative, non vende ma baratta, infatti dice che “sui doni per fortuna la Legge non ha allungato ancora le mani … Allora scambio al mia arte con amici e contadini per un po’ di farina, caffè e le cose che non trovo nella terra”.
Questa storia ci ha fatto pensare ad un recente incontro con il Dott. Ciro Antonio Francescutto (andare a visitare il suo sito www.curaticonstile.it) ed alcuni componenti del gruppo, fondato da Ciro: “Quelli della notte”. Stavamo affrontando queste tematiche, legate ad un’alimentazione genuina, con l’idea di creare dei piccoli gruppi di produzione ma quello che ci ostacolava era proprio l’aspetto legato alla vendita ed alla difficoltà di sviluppare un progetto ed un processo di produzione senza andare contro alle normative vigenti. Evidentemente, grazie alla forma del baratto, c’è chi ha trovato la soluzione, chissà …
Buona coltivazione a tutti.
Buona coltivazione a tutti.
Articolo di Francesco Osquino